Blog
Wednesday 30 November 2011
Sto cercando di scrivere del codice semplice per fare una cosa semplice, e non ci riesco.
Nel periodo in cui ho capito definitivamente che studiare non è la mia cosa, in cui mi sto facendo sfuggire l’unica persona che mi interessi veramente, in cui mio fratello è costantemente più avanti di me in Zelda, questa l’avrei evitata volentieri.
La vita è stronza molto più spesso di quanto non sia compassionevole. Quanto perdi uno dei tuoi appigli, rimani aggrappato agli altri finché non trovi la forza di risalire un poco e cercarne uno nuovo; se saltano tutti quanti, uno in fila all’altro, probabilmente non ti resta che prepararti alla caduta.
Friday 25 November 2011
Non sono mai stato bravo a disegnare, ma in fondo, lo stesso si può dire di una buona metà delle cose che faccio nel corso di una giornata. Per quanto riguarda il disegno, ho fatto ricorso al più banale dei trucchi, ovvero quello di usare le stick figure.
Alle medie, durante le lezioni, disegnavo enormi ambientazioni piene di trappole, armi da fuoco, veicoli: alcune delle numerose stick figure presenti sulla scena erano trapassate da punte di ferro insanguinate, altre prendevano la mira prima di sparare con un bazooka, altre ancora avevano in mano una motosega e stavano cadendo a testa in giù da un precipizio. Alle superiori sono passato a creazioni più incentrate sulla narrazione: nelle brevi strisce io e i miei compagni di classe diventavamo i protagonisti di epiche battaglie contro il male, oppure usavamo i nostri superpoteri l’uno contro l’altro per determinare a chi spettasse il titolo di campione.
Un giorno mi è venuta voglia di fare un disegno di me e lei, e ho disegnato entrambi come meglio ho potuto: ancora una volta, delle teste tonde appoggiate su corpi sottili come linee. Il semplice disegno, una volta completato, è diventato un dono per lei.
Da quel momento, quella di regalarci a vicenda disegni è diventata una specie di tradizione: spesso in occasione di compleanni o ricorrenze simili, talvolta senza altra motivazione se non il piacere di fare un piccolo dono, le nostre controparti disegnate si sono trovate nelle situazioni più disparate.
Qualche giorno fa, tra i tanti fogli impilati sulla mia scrivania, ho ritrovato un vecchio bozzetto per uno di questi disegni. Avevo pensato di pubblicarlo così com’era, ma la qualità della fotografia era veramente imbarazzante, quindi ho deciso di provare qualcosa di nuovo: usando GIMP e la fotografia come base, ho ripassato e ricolorato il disegno. Il risultato è… Non male, direi. Non peggio di quanto fossero i disegni su carta, per lo meno.
Non ricordo di preciso quando avessi fatto quel bozzetto, ma ricordo bene cosa mi passasse per la testa. Ero a Rovereto, dovevo studiare, e lei era lontana. Cercavo di concentrarmi sui libri, ma riuscivo a pensare soltanto a lei, e a quanto mi mancasse. Curioso che, dopo non so bene quanti anni, sia saltato fuori proprio in un momento in cui, ancora una volta, quegli stessi pensieri hanno il controllo quasi totale del mio cervello.
Tuesday 08 November 2011
Questo non è uno dei miei periodi migliori.
Ho un sacco di pensieri che mi girano per la testa. Sono tanti, sono rumorosi, sbattono tra di loro in continuazione e non mi stanno esattamente aiutando. Alcuni si ripropongono periodicamente sotto forma di vaghe intuizioni che non riesco a portare a compimento; altri sono fin troppo chiari, ma dal momento che non mi piacciono e un minimo di controllo sulla mia testa ancora ce l’ho, mi rifiuto di pensarli e li ignoro fino alla volta successiva. Quelli che in teoria dovrebbero esserci e farsi sentire sembrano soffrire di agorafobia, e quindi se ne stanno in disparte, fuori dalla mia portata, nonostante continui a cercare di raggiungerli.
Quella dell’analisi razionale è un’arte delicata, e quando la si pratica si corrono dei rischi non indifferenti. Si può, ad esempio, dimenticare di prendere in considerazione un fattore che si rivela più tardi essere cruciale. Oppure si può cadere nella razionalizzazione, che è una bestia completamente diversa e che si porta dietro tutta la sua serie di problemi. Con tutto questo rumore nella testa, riuscire a ragionare diventa praticamene impossibile. Scrivere un post che spieghi come mi sento, non molto più facile.
Tuesday 25 October 2011
Quando mi sono reso conto che il mio aereo sarebbe partito dal gate 413, e che anche agli altri gate nei dintorni erano stati assegnati numeri maggiori di 400, la parte meno divertente di me si è messa, gongolando, a girare alla ricerca del leggendario Gate 404.
Non sono riuscito a trovarlo.
Monday 17 October 2011
Primo concerto di mio fratello Lorenzo, a dieci anni: Ska–P. Primo concerto di mio fratello Filippo, stessa età qualche anno dopo: Modà.
Ugh.