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Saturday 12 April 2008
Sono un uomo disilluso: le uniche due cose in cui credo ancora sono la legge di Murphy e la regola 34.
Thursday 13 March 2008
Il bar sotto casa serve pinte di deliziosa Guinness. Il bar sotto casa chiude alle sette di sera. Un implicito invito all’ubriachezza pomeridiana, se non addirittura mattutina? Difficile non vederla così.
Wednesday 20 February 2008
Mi prenderò dieci minuti. Aggiornare il blog sembra una specie di barzelletta, ormai: non sono mai stato troppo costante in questo senso, ma non credo di aver mai saltato quasi due mesi prima d’ora. Il fatto è, che ho avuto da fare. Tanto. I progetti sono molti, brodosi, con scadenze vicinissime tra loro o addirittura sovrapposte. Certa gente sembra non avere problemi a starci dietro: già parlano di stage, di tesi, di laurea. Io faccio quello che posso, e con piccoli e lenti passi vado avanti. Stamattina ho firmato l’unico esame di questa sessione. Piccoli e lenti passi. Prima o poi dovrò pure arrivare da qualche parte.
Wednesday 26 December 2007
Con due dei tre pranzi grossi già digeriti e la lancetta della bilancia che segna poco più di mezzo chilo di aumento, la situazione non si prospetta delle migliori. Evidentemente tutto quello che so è una menzogna, compreso il fatto che i dolci facciano ingrassare a dismisura, dal momento che mi sono ingozzato di panettone e pandoro e torrone e caramelle e cioccolatini e i risultati non si vedono. Tra l’altro, sono stato un illuso (per non dire completo idiota) a pensare di riuscire a studiare in maniera seria durante le festività natalizie: come se non avessi saputo fin dal principio che sarebbe stato un continuo sedersi a tavola, mangiare, alzarsi per andare a messa e poi sedersi nuovamente a tavola per un altro round… E il matrimonio alle porte, con tutti i preparativi che ne derivano, non semplifica di certo le cose. Almeno ho avuto modo di stare un po’ con lei, anche se non senza suscitare tensioni in casa e soprattutto – ma questa ormai è una costante – non quanto avrei voluto. Phew. Finiranno pure, queste vacanze.
Tuesday 20 November 2007
Quando metto giù il telefono, i miei occhi sono rossi e gonfi di lacrime. Se fossi tra le sue braccia, tutto questo non mi spaventerebbe. Se lei mi tenesse la mano, sorriderei incurante di tutto il resto. Ma lei non è qui, e non può esserlo, e ci separano ancora tre giorni che sono settantadue ore che sono quattromilatrecentoventi minuti che sono duecentocinquantanovemiladuecento secondi che sono duecentocinquantanovemiladuecento pugnalate al cuore. Allora mi lavo la faccia, apro il codice del progetto, e metto su un infuso cercando di convincermi che mi farà stare meglio.