Blog

Io ci sto provando, ad essere migliore. A combattere di fronte alle difficoltà, a mettere impegno in quello che faccio. E sotto alcuni aspetti, vedo dei progressi di cui vado fiero. Ma ci sono sempre i giorni in cui ti prende lo sconforto, in cui guardi davanti a te e ti rendi conto che la strada è così fottutamente lunga che potrebbero volertici due vite solo per arrivare a metà. Giorni in cui tutto sembra andare storto, in cui vorresti solamente infilarti nel letto con le coperte fin sopra la testa e dimenticare tutto quello che sta fuori. Giorni in cui sai che da solo non ce la puoi fare.

Un treno l’aveva portata da me giovedì sera, e un altro treno oggi me l’ha portata via. Guardo il mio minuscolo letto, e non posso fare a meno di pensare a quanto sembrerà inutilmente grande, stanotte, e terribilmente vuoto.

Questo dovrebbe essere il momento in cui la abbraccio e la bacio per tutte le volte in cui non ho potuto farlo perché era lontana, e poi altre ancora. O almeno il momento in cui mangio di corsa perché so che prima finisco prima posso vederla. Invece sono appena tornato dalla facoltà, centinaia di chilometri ci separano, e nemmeno stasera potrò stringerla tra le mie braccia e sussurrarle in un orecchio quanto la amo.

E i giorni di lontananza aumentano, e li sento pesare sulla mia schiena, e ho paura di rimanere schiacciato. E la voglia di lei cresce ogni giorno, ogni minuto, ogni istante, fino a diventare così forte da fare quasi male. E ancora le cose non sono cambiate, anche se tutto è diverso: perché sono sempre giorni di sospiri ed attese, giorni vissuti pensando al domani. E quello che sento, quello che vedo è soltanto lei. E non mi serve altro, e non voglio altro.

Il debugging non è divertente. Anzi, tende a diventare estremamente frustrante, soprattutto se hai analizzato il codice con attenzione per ore e sei convinto che tutto dovrebbe funzionare perfettamente, eppure così non è. Roba da perderci il sonno, e non solo in senso figurato. Ma quando alla fine scovi l’istruzione sbagliata che rovina il tuo lavoro – quelli sono momenti che si ricordano, anche a mesi di distanza, e ti ripagano del lavoro fatto. Dio solo sa quanto servano, momenti come questi.