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Ieri sera ero tranquillo alla cassa, butto un occhio verso la strada e chi ti vedo? La Barvas tutta in tiro che passeggia sul marciapiede con il suo consorte. Anche lei mi ha visto ed è entrata nel parco, ci siamo messi a chiaccherare e mi sembrava di essere in salotto a prendere il tè con mia zia! La chicca della serata: «Cosa ti ha dato poi quella stronza di latino?» – parole sante, mi stavo quasi dimenticando di quel simpatico scherzetto. Tra l’altro ha detto che la Simpatica Prof (aka Bocca) ha tirato fuori quella storia del tema copiato (MA IO NON L’HO COPIATO QUEL TEMA! COME CAZZO DEVO FARE PER FARGLIELO CAPIRE? DEVO DIRLO IN LATINO?) pure in consiglio di classe? Ma vaffanculo allora! A uno gli passa del tutto quella poca volgia di studiare che già si ritrova se, l’unica volta che studia per bene e fa un tema decente, si ritrova con un 5- ed un’accusa di plagio (che tra l’altro la presunta fonte non doveva nemmeno essere ’sto gran che, sennò il voto sarebbe stato migliore, non vi pare?). Basta pensarci. Tra un mese e mezzo si torna a scuola e avrò tutto il tempo di incazzarmi.

Cito quasi testualmente dall’sms di Teghi: «Mi sa che stasera non esco, resto a casa a lollare con Linux.» Quante volte dovrò ancora ripetere che si chiama GNU/Linux? Ma non è questo che mi preoccupa maggiormente. Il problema è che manifesta già i primi sintomi, dopo solo una giornata di Debian. Diventerà anche lui un nerd come me, con la maglia del pinguino e la Knoppix sempre in borsa? Non lo so, è troppo presto per dirlo. Ma questa sua smania conferma la mia ipotesi: da qualche parte, negli script di init o in base-config, viene senza dubbio lanciato in background il comando apt-get addicted.

Riassumendo: la Knoppix si pianta in continuazione (che sia per via del disco molto rigato?) e DiskDrake non ne vuole sapere di spostare le partizioni. La domanda, a questo punto, è: ma vale davvero la pena di fare tutta ’sta fatica per installare Windows? La risposta, ovviamente, è no. Ma tu vallo a spiegare a mia madre.

Ho troppo sonno ma non riesco a staccarmi dal PC e in fondo che cazzo me ne frega tanto domattina posso dormire fino a mezzogiorno (anzi meglio se dormo fino a tardi che se mi sveglio e mi viene voglia di uscire non posso nemmeno farlo) e vorrei che tu fossi qui e non a sette chilometri di distanza e vorrei poterti dire in un orecchio quanto ti amo e non scriverlo su un arido file e vorrei poterti baciare ma adesso in bocca ho il sapore del dentifricio ho troppo sonno ’fanculo adesso vado a dormire ci vediamo domani.

Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, è anche vero che le opere iniziate bisogna portarle a termine. Insomma, ho già capito com’è l’andazzo: mi toccherà tirarmi su le maniche e armarmi di rasoio…