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Wednesday 31 January 2007

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Mi piace pensare che sia stata la cosa giusta da fare. Non ho dubbi, né rimorsi. Ma quando una storia durata cinque anni finisce, ti lascia addosso un enorme senso di vuoto, con il quale non è facile venire a patti. Abitudini, gesti quotidiani, telefonate, stupidi messaggi trovati al risveglio: tutto questo ti viene a mancare, ti fa sentire incompleto. Mi piace pensare che siamo cresciuti, che siamo più forti ora, che saremo in grado di cavarcela da soli. Abbiamo attraversato periodi difficili, mano nella mano, e stando insieme nessun ostacolo sembrava insormontabile. Non avevo bisogno di altro che di stare tra le sue braccia per sentirmi al sicuro, per vedere i miei problemi diventare insignificanti e svanire nel nulla. Ma arriva il momento in cui devi dimostrare – forse soltanto a te stesso – di essere in grado di affrontare i problemi a testa alta, contando unicamente sulle tue forze, senza l’aiuto di nessuno, e questo è quel momento. Mi piace pensare che ricorderemo tutto questo con affetto: io lo farò. E mi piace pensare che riusciremo a rimanere comunque amici, anche se so bene che sarà complicato e faticoso. Ma lei è importante per me, lo è sempre stata, e non voglio perderla.