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Wednesday 03 May 2006

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Il mio problema più grande, quello di fondo che genera probabilmente tutti gli altri, sono i dualismi. La vita è ne è piena – se non addirittura costituita. Contrariamente a qualsiasi logica, la maggior parte delle domande hanno due risposte che sono una la negazione dell’altra, e tuttavia entrambe risultano vere. Io non so come facciano gli altri, come facciate voi, a sopportare questa situazione. Probabilmente avete trovato un vostro equilibrio del cazzo e riuscite ad ignorare tutto il macello che vi circonda. Forse non lo vedete proprio, il problema. Magari. Sarei capace di uccidere in cambio della benedizione della non-conoscenza. Ma quello che sai non puoi cancellarlo nemmeno in cent’anni; una volta che la conoscenza è entrata in te, non c’è modo di liberarsene, puoi provare in qualsiasi modo, è tutto inutile. Questi dualismi mi bloccano in uno stato sospeso, nel limbo dell’indecisione perenne, un limbo dal quale si può uscire solo con una forza di volontà che non possiedo. Una volta dentro, non c’è via d’uscita. E tuttavia. Tuttavia persino questa situazione in cui mi trovo, paradossalmente, presenta un dualismo. Io voglio uscire dalla mia prigione di dubbi? Oppure mi trovo bene qui, tutto sommato, su un livello diverso da quello di tutti gli stronzi che mi vivono intorno? Se me ne fosse data la possibilità, rinuncerei davvero a tutto questo in cambio di una non-conoscenza rassicurante e priva di problemi? Queste le domande gridate nella mia testa ogni singolo istante della mia vita. Le risposte, non mi è dato saperle. Ma davvero vorrei conoscerle?