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Tuesday 21 March 2006

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Stavo riflettendo, mezzo addormentato nel caldo afoso della corriera, su come la mia ispirazione poetica se ne sia andata nel tempo di un respiro, quasi senza preavviso. Non che me ne stupisca, né tantomeno me ne dispiaccia: per me poesia è sempre stato sinonimo di malessere, e la sua assenza non può che indicare un periodo felice. Solo pensavo: nessuno sente la mancanza delle poesie da quattro soldi di un idiota qualsiasi, che mette le sue robe in rete su un sito a basso traffico, chiaro; ma se fossi stato una rockstar, impegnato in un tour mondiale e con un contratto a lungo termine con una casa discografica? Allora sì che sarebbero stati cazzi.

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Ma davvero sei felice?

Avresti dovuto farmi questa domanda la settimana scorsa.

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