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Bah. C’è qualcosa che non mi convince, anche se non riesco a identificare il problema. Eppure. Eppure sento che manca qualcosa.

Questo cellulare nuovo mi sta facendo impazzire. Ci sono migliaia di applicazioni stupende che vorrei installare (una su tutte: Frozen Bubble), ma non ho modo di connettere il cellulare al PC. C’è qualcuno di voi che ha un Nokia 6600 e riesce a scambiare files senza problemi con un PC GNU/Linux (Debian Sarge)? A quanto pare le scelte possibili sono:

• Connettere il cellulare tramite infrarossi (usando irDA: si possono trasferire files da una parte all’altra, in questo modo?);
• Usare la connessione Bluetooth, il che significherebbe comprare un accessorio del costo di 40 euro;
• Usare un cavo seriale (opportunamente trasformato in USB tramite adattatore);
• Comprare un lettore di memory card esterno (costo: 50 euro).

Ho fatto un po’ di ricerche su Google. I metodi che vanno per la maggiore sono quelli che usano infrarossi e Bluetooth. Voi cosa fareste?

Inquietudine. Senso di incompletezza. Sonno. Ho la sensazione di essermi scordato qualcosa, negli ultimi diciassette anni. Continuo ad avere l’impressione di lasciare troppe cose a metà. Come questo post.

Non ho voglia.

Vi propongo uno degli esercizi che ho svolto stamattina per le selezioni delle olimpiadi di informatica. La prova era lunghissima e praticamente impossibile. Solo io e un altro abbiamo scelto il C come linguaggio di programmazione, mentre gli altri hanno fatto il Pascal. Ecco il testo dell’esercizio:

Si consideri il seguente frammento di programma.

int calcola (int vett[], int n) {
  int i,y,x;
  y=0;
  x=vett[0];
  for (i=0; i < n-1; i++)
    if (x < vett[i+1]) {
      y=vett[i+1]-x+y;
      x=vett[i+1];
    }
    if (x-y > vett[i+1])
      y=x-vett[i+1];
  return y;
}

Dire cosa restituisce la funzione “calcola” assumendo che venga invocata passando un vettore di lunghezza n con n maggiore di 2

Vi dico subito che non conosco il risultato, ma che lo saprò dopo le 18, perché quei furboni hanno stampato la prova con a piè di pagina l’URL completo del documento, incluse login e password del server FTP. E poi parlano di sicurezza informatica: se vi dico quali sono le credenziali d’accesso vi mettete a ridere.

Mezz’ora di frenetiche ricompilazioni e di ossessive analisi del codice per scoprire che la colpa era tutta di un fottuto punto e virgola mancante! Perché mai, dopo una parentesi graffa chiusa, dovrei mettere un punto e virgola? È semplicemente orribile dal punto di vista estetico. Protesterò vibratamente con i manutentori dello standard ANSI C.

Sciopero. Grazie, Letizia.

Strana cosa, se ci pensi. Gente che torna dopo una lunga assenza, gente che se ne va per non tornare; alcuni, più moderati, decidono che no, non se ne andranno, solo si faranno vedere un po’ di rado. E altri che rimangono imperterriti al loro posto, nonostante passino i mesi e poi gli anni: e certe volte non si ha proprio voglia di scrivere, e certe volte il pensare fa più male di una pugnalata nel petto, e certe volte non si ha niente da dire. Come assomiglia a quella che chiamano “vita reale”, questo nostro piccolo mondo…

Giocare a Magic con il proprio fratello di 6 anni può dare grosse soddisfazioni.

Fortuna che c’è il buon vecchio Chuck Palahniuk.

Come faccio a spiegare a mia madre che io l’inglese non lo so? Le regole grammaticali non ho mai avuto voglia di studiarle, e la maggior parte dell’inglese che conosco l’ho imparato non certo sui libri di scuola, ma giocando a Final Fantasy VII. L’inglese lo leggo e capisco senza problemi, ho scritto anche qualcosina in inglese (come ad esempio la mia ultima poesia), certe volte mi sorprendo a pensare in inglese, ma non so aiutare mia madre a fare quegli stupidi quiz né tantomeno a impararlo, l’inglese.

Ieri seratina niente male, devo dire. Le lasagne erano ottime, e io ero decisamente più adattato del solito. O forse mi sbaglio. Forse quello adattato non ero io, ma il Mago Gi. Forse non mi sono divertito poi tanto, ieri sera, a provare pietà per quei poveri stronzi che ballavano sui tavoli. Ma su una cosa non ci sono dubbi. Le lasagne erano spettacolari.

Non è ancora finito sabato, e già mi vedo davanti il lunedì. Sensazione di merda. Stasera c’è il compleanno della Lori, in un posto non meglio specificato. Forse è l’occasione buona per scrollarmi di dosso almeno un po’ di polvere. Sabato sera fuori casa? Cosa significa? Temo di non ricordarlo – ammesso che l’abbia mai saputo. Leccarsi le ferite – il sapore del sangue è così dolce. Stare buoni in un angolo. Bere. Chiudere gli occhi e scrivere parole più o meno a caso. L’ha detto mai nessuno / a quelli là fuori / che in fondo anche noi / siamo esseri umani? Forse mi farà bene.

Presidenziali americane: il cielo è sempre più Bush.

La parola che ha usato mia madre calza a pennello: inconcludente.

Io scopo con la fisica
(La Fantini non la prenda a male, ma il kebab era incluso nel prezzo)