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Wednesday 30 June 2004

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Charles Bukowski – A sud di nessun nord
Tra i libri di racconti che ha scritto, credo che questo sia il migliore, o almeno quello che mi è piaciuto di più. Non ho mai apprezzato troppo il Bukowski dei racconti – troppo ripetitivi e monotoni. In questa raccolta, invece, c’è un po’ più di varietà: sempre partendo dai soliti temi (sbronze, scopate e corse dei cavalli, in ordine decrescente) vengono fuori delle storielle davvero carine, come quella in cui Hank libera il diavolo da una gabbia e quello, per tutta risposta, si stabilisce a casa sua e comincia ad andare a letto con la sua donna. O quella in cui Maja Thurup, un cannibale dal cazzo enorme che ha già ucciso più di una donna nel tentativo di avere un rapporto, si sposa con una donna americana, la sola in grado di sopportare il suo immenso arnese, e la uccide perché lo costringeva a scopare troppo spesso. In questi racconti, però, è quasi sempre il dolore a farla da padrone, e l’insofferenza dell’autore verso una società marcia e corrotta come quella americana. Le sbronze non sono altro che gesti liberatori, così come la poesia.