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Io scopo con la fisica
(La Fantini non la prenda a male, ma il kebab era incluso nel prezzo)

Stanotte ho sognato l’Elisa. E fin qui niente di particolarmente eclatante. Poi mi sono alzato, ho acceso il cellulare, e mi sono trovato una sua chiamata. Ci sono rimasto un po’ malino…

Bene. Mi sono rimesso dalla malattia (tre giorni nel letto, non vi dico come erano ridotti i miei capelli prima della doccia) e ho approfittato di questa ultima mattinata libera per aggiornare il mio blog alla versione 1.0.4 di Poster. Per trasferire i post, dato che il formato non è compatibile tra la nuova versione e quelle precedenti, ho dovuto procedere ad un lungo e noioso lavoro di copia e incolla. Mi sa che facevo prima a scrivermi uno scriptino. I commenti non sono ancora stati trasferiti (il lavoro in quel caso è ancora più complicato), lo farò piano piano. Ah, sono contento di stare meglio. Baci a tutti!

Allora, ieri pomeriggio ho portato i miei fratelli a calcio. In bici, uno nel seggiolino davanti e uno in quello dietro. Mentre torno a casa, chi ti incontro per strada? La Jessica. Segue il nostro dialogo:
Io: Ciao.
Lei: Ciao. Come va?
Io: Bene. Sono un po’ carico, in questo momento.
Lei: Ma sono…
Io: Sì, sono miei.
Lei: Tuoi?
Io: Sì, figli miei.
Lei: E tua moglie? Come sta?
Io: Piuttosto bene. Sai com’è…
Insieme: È incinta!
Non ho parole.

Silenzio stampa.