Blog

Forse sbaglio in partenza, nella scelta del punto di vista. Probabilmente dovrei pensare meno a quello che mi aspetta nei prossimi cinque mesi e di più ai cento euro che ho in tasca.

Non ho più la forza per combattere. Mi arrendo.

È uno dei soliti pomeriggi bastardi, quelli in cui non riesco a concentrarmi su niente per più di cinque minuti alla volta. Mi capitano molto spesso, in questo ultimo periodo. Mi ritrovo alle cinque passate che non ho finito un solo esercizio di matematica, eppure giro su Internet. Poi mi alzo e vado in bagno. Torno in camera, faccio altri due passaggi, apro un fumetto a caso e leggo qualche pagina. Chiudo il fumetto, riesco a fare altri due passaggi prima di sentire il bisogno di alzarmi. Mi stendo sul letto, e rimango cinque minuti a guardare il soffitto. Poi mi rimetto a fare i compiti e così via, fino a ora di cena. Il risultato è che ci metto qualcosa come quattro ore a fare quello che potrei fare benissimo in due ore, e nelle due ore rimanenti non ho combinato assolutamente niente. È frustrante, ma il me stesso diligente non riesce mai ad essere convincente quanto lo è il me stesso fancazzista. Poi arrivo alla sera e mi rendo conto che ho sprecato un pomeriggio intero mentre avrei potuto sfruttare quel tempo per cancellare una voce qualsiasi di quelle che marciscono da mesi sulla mia lista delle cose da fare. È così quasi tutti i pomeriggi, ormai. Vorrei solo capire cosa cazzo mi succede.

Potrei imparare dai miei errori. Ma è così divertente continuare a ripeterli…

Ci sto ridendo da mezz’ora: salvare una principessa da un drago secondo il metal. Grazie a Teghi per la segnalazione (a proposito, avevo ragione, il commento stupido era suo).