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Di ritorno da Monaco, ti rendi conto che quello che ti mancherà non saranno la birra e i brezel. Non saranno i giardini di Nymphenburg, la festa di odori e sapori del Viktualienmartk, la splendida visuale della città che si può apprezzare del campanile di Sankt Peterskirche o quella mozzafiato offerta dalla cima dell’Olympiaturm. Certo, sono cose stupende, ma nemmeno il Kleinhesseloher See completamente ghiacciato o il fiabesco Schloss Neushwanstein saranno quello di cui sentirai più la mancanza. Il fatto di svegliarti la mattina e non trovare nessuno al tuo fianco: ecco cosa ti fa veramente rimpiangere Monaco.

Ieri sera ho puntato la sveglia alle sei e un quarto, ovvero un quarto d’ora prima del solito. Da quando mi sono alzato, sto cercando di ricordare il motivo. Senza successo.

In tutta onestà, non mi ero mai reso conto di conoscere a memoria così tante canzoni dei Subsonica. Non pensavo che avrei potuto passare tutto il concerto ballando, saltando e tenendo il tempo con le mani alte sopra la testa, nel caldo soffocante di un Velvet pieno oltre ogni immaginazione, soprattutto dopo un concerto ancora più intenso e trascinante la sera prima. Invece l’ho fatto, e mi sono pure divertito parecchio. L’ingrediente segreto, che rende le cose piacevoli ancora più gradite, si chiama sorpresa.

I miei fratelli hanno mollato SSBB per andare a vedere Paperissima. E io che credevo di avergli trasmesso dei valori.

Più tempo passo con lei, più è difficile tornare alla normalità. Non mi dovrei lamentare. Questo fine settimana è stato il periodo di tempo più lungo passato con lei da quando stiamo assieme. Invece sono un incontentabile. E vorrei essere ancora tra le sue braccia.