Blog

Lo studio non rende. Ho bisogno di una dormita colossale, diciamo intorno alle dodici ore. Ho bisogno di lei, diciamo subito.

Vorrei che ogni singolo istante passato con lei fosse perfetto. Purtroppo non sempre è possibile, e la giornata di ieri ne è la prova lampante. Ma ieri era solo un giorno fra tanti; e finché lei sarà al mio fianco, io non avrò paura.

Devo costringermi a studiare, devo riuscirci anche se è così difficile da sembrare un compito al di sopra delle mie possibilità. Devo essere pronto, a Luglio ci sono un sacco di esami e io devo cercare di passarne il maggior numero possibile. Devo concentrarmi sui libri e studiare, anche se la sola cosa che vorrei fare in questo momento è prendere la macchina e andare da lei. Che senso ha fare delle rinunce, se queste poi sono fini a se stesse?

Rimediate delle vecchie cassette, collegato l’iPio allo stereo, e cominciato con la registrazione. Domattina si va al macello, ma lo si fa ascoltando gli Streetlight Manifesto. Mica pippe.

Alla fine il progetto di Ingegneria del Software non è stato consegnato. Per la prima volta nella storia, la RoundhouseCode ha mancato una data di scadenza. Ma non è un disonore: la nostra decisione è dovuta al fatto che vogliamo consegnare un progetto perfetto, e la perfezione richiede tempo. (Scrivendo questo, mi sento molto vicino agli sviluppatori di Duke Nukem Forever… Speriamo solo di non fare la stessa fine)

So che non dovrei farlo, ma lo faccio lo stesso, e ci rimango male, e mi stupisco, e me ne pento, e sorrido, e alla fine di tutto sono contento per lei. In fondo, se ha riaperto i cancelli che da mesi erano sigillati, certamente ha tenuto conto che chiunque avrebbe potuto varcarli, me compreso. In fondo, se ha riaperto i cancelli che da mesi erano sigillati, non può che essere un buon segno.

Io, contrariamente a quanto dico di solito, non credo nei segni. Sono una persona molto razionale, e mi risulta difficile attribuire un significato preciso a qualcosa che può essere perfettamente spiegato dalla casualità che domina il nostro mondo. Tuttavia, in alcuni casi, le coincidenze sono così insistenti, e si verificano con tempismo così perfetto, che persino io non posso fare a meno di chiedermi se non ci sia davvero un messaggio che devo riuscire a cogliere. Quando ho aperto la pagina, ho avuto un tuffo al cuore, e il battito è andato a mille. So di dover fare qualcosa a proposito, da settimane lo ripeto a me stesso, ma ripeterlo non basta per darmi un coraggio che non ho. Sto vivendo un momento perfetto, e trattengo il fiato per paura che anche un singolo respiro possa distruggere tutto.

Mi ero ripromesso che, con la riapertura del blog, avrei scritto con maggiore frequenza e regolarità. Evidentemente ho fallito. Darò la colpa agli esami e ai progetti succhia–vita che ci sono stati assegnati, e non alla mia pigrizia. Magari riuscirò addirittura a convincermene.