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Per quanto mi riguarda, il fatto di star male non è poi così importante. Ci sono abituato, ormai, e di certe cose ormai faccio quasi fatica ad accorgermene. Ma è degli altri – di quelli che mi stanno intorno, di quelli che amo – che mi preoccupo. Non voglio che loro stiano male. Soprattutto non voglio che sia per causa mia.

Non per dire. Abbiamo pure lo pseudo-codice ad oggetti. Noi di Informatica siamo davvero troppo avanti.

Adesso che ho visto questa tipa che in TV dichiara di essere "aspirante sosia di Paris Hilton", posso dormire sonni tranquilli. Che schifo.

Io e lei, insieme, abbiamo piegato il tempo al nostro volere. Abbiamo sfidato apertamente gli dei, e questo è stato il riconoscimento che ci siamo guadagnati con la nostra audacia. Ci è stato concesso di ripetere la nostra ultima volta, di viverla una volta ancora. E noi, senza remore, l’abbiamo fatto.

There’s nothing wrong with me, this is how I’m supposed to be.
Cinque Settembre. La fine dell’estate è segnata dal giorno in cui devi smettere di lavorare ogni pomeriggio per andare a lezione ogni mattina. E quel giorno è molto vicino ormai: se aguzzo la vista già riesco a vederlo. E. Per una volta la fine dell’estate non mi rende felice. Per una volta vorrei che durasse ancora. Perché quest’estate ormai agli sgoccioli, con tutte le sue crisi e le sue paranoie, è stato un bel periodo per me. Bello come forse non ne vivevo da anni. Una volta tanto, il merito è anche mio.
Ho ancora qualche problema a socializzare, ma tutto sommato non diresti che sto andando male.